Milano, 24 ott. (askanews) – Un romanzo di 330 pagine che si legge con notevole trasporto, nonostante una profonda reticenza della struttura narrativa e una trama che, a livello macro, potrebbe far pensare a un “già visto, già letto”. Invece fin dall’inizio è facile essere completamente avvolti dalla storia di “Nella carne”, il quarto romanzo dello scrittore canadese di origine ungherese David Szalay che esce in Italia per Adelphi, che già aveva pubblicato i suoi “Tutto quello che è un uomo” e “Turbolenza”.

La storia è quella di István, un giovane ungherese, che seguiamo dall’adolescenza alla maturità attraverso le sue vicende di vita sullo sfondo della società europea a cavallo del secolo. István è un antieroe per definizione, è assolutamente reticente lui stesso, nel senso che non spieg

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